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Chapter 1 Page 1
Serenissimo Principe Considerando Io Antonio Catalano, Nobile Francese, et Dottor Parisino, le grande, et estreme fatiche,
al longo tempo, et le innumerabile espese, che si fanno, per aquistar la prima arte, ovvero dottrina, detta
grammatica, la quale essendo la porta, et via, che introduce cum facilita, alle altre scientie di quali si
voglia maniera, et molti per le estreme fatiche, et per il longo tempo, che se espende a imparare tanti
libri et diverse sorte de regule a mente, et altri per la poverta labandonano, di sorta tale, che per la piu parte
del mondo, li hominij per desperati de tanta alta impresa, lascano perdere una tale virtu, insieme cum li
altri beni, et honori, che per la lingua latina dovevano coseguire, Et per tanto Serenissimo Principe Io Sopranomi-
nato Antonio Catalano, doppo le mie longhe fatiche, et frequente studio, per lo espatio de 28 anni, o, più, nell'
arte liberale, ho trovato uno modo facile, et breve, de insegnar, li fundamenti grammaticali, in modo tale che
in poco e brevissimo tempo, il mio discipulo de ingegno naturale, cognoscera alla simplice prolazione ovvero,
orthografia de una parola latina, di qual sesso et declinatione essere debbia, et de quale sorta se sia delli
adiettivj, a la sola parola, et altri assai, belli, et brevi secreti, liquali per brevita, lasso a racontare, mai
piu per niuno altro manifestati. Et io in me suspeso, constretto dal legame della charita de Christo al mio
prossimo me' e sopra venuta in memoria, questa felice et Alma Republica Veneta, dove habita tanta nobilita,
et homini de alto ingegno, amatori delle virtu, lo ho eletta, sopra ogni altra cita del mondo,
per manifestar, et insegnar, questa mia facile, et breve arte, et per il successo de tempo, delle altre, piu degne,
in honor, et utilita di questa Vostra Magnifica Cita. Se donche Serenissimo Principe, io insegnando una tale
virtu così degna, et cum tanta brevita, il e justo, che niuno dell mei discipuli alli quali ho data una tal virtu,
tenga schola publicamente per insegnar, senza mia particular' licentia, o, vero, la facia stam-
pare a suo nome, de de altri, in preiuditio, et danno mio. Et pero supplico genibus flexis Vostra Serenità
che quella se degna esser contenta, mettere parte, nel suo Excellentissimo Senato, che niuno delli mei discipuli ardi-
sca insegnare adaltri questa mia grammatica, ne tenga schola pubblicamente, \ne principalmente/ ne farla stampare a suo
nome, ne de altri, ne darla a niuno fora de Vostro Illustrissimo Dominio senza mia particular licentia per ter-
mine de x anni, sotto quelle pene conveniente, che parerà a Vostra Justissima Serenità alla quale genibus
flexis se aracomanda.
1545, 18 Decembris in PregadisChe sia concesso à D. Antonio Catalano Dottore Parisiense che per
anni dieci prossimi non sia lecito ad alcuno senza
permissione sua insegnar ad altri la gramatica in quell
novo modo che egli la insegna, tenendo scola publica-
mente ovvero privatamente, ne stampar ne far stampar questo suo
modo in Venetia ne in altro luogo del Dominio, ne altrove
stampato in quella vender. Sotto pena de ducati duecento à
chi in modo alcuno contrafara et etiam de perder l’opere,
la qual pena sia divisa per terzo fra l’accusatore,
et quell magistrato over rezzimento che fara la
essecutione, et lui D. Antonio suppliccante.
De parte _____ 99
De non _______ 15
Non sync _____ 16
Transcription by: Joanna Kostylo